SCENE DELLA VITA affresco
L'esecuzione degli affreschi sulla facciata del Palazzo fu affidata nel novembre 1410 dai rettori del Ceppo ai pittori Ambrogio di Baldese, Niccolò di Piero Gerini, Alvero di Piero (meglio conosciuto come Alvaro Pirez d'Evora), Lippo d'Andrea, Scolaio di Giovanni.
L'incarico prevedeva di affrescare 2.200 braccia quadre a marmo; gli artisti dovevano inoltre realizzare 16 storie dipinte della vita di Francesco di Marco Datini, 6 stemmi dei Ceppi in campo d'argento e gigli d'oro, oltre a 15 altri stemmi più piccoli in altre proprietà. Il compenso per ogni "storia" fu di 8 fiorini; i ceppi grandi furono pagati un fiorino e mezzo l'uno; quelli piccoli 20 soldi; gli affreschi a marmi furono pagati 5 soldi al braccio quadro. Il compenso complessivo fu di 278 fiorini, 5 soldi, 10 denari, a oro, cui si aggiunsero oltre 60 fiorini di spese per l'acquisto dell'oro e dei colori necessari.
Agli stessi pittori fu affidata la "dipintura del tetto", per un totale di 464 braccia "a piano".
Dell'opera eseguita rimangono solo alcune sinopie, staccate e conservate oggi all'interno del palazzo.
© Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica "F. Datini"