IL CEPPO DI FRANCESCO DATINI

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Istituzione Pubblica di Beneficienza fondata nel 1410.
È proprietaria del Fondo Datini, conservato nell'Archivio di Stato di Prato.
Alla sua morte, Francesco di Marco Datini lasciò gran parte del suo cospicuo patrimonio ad una istituzione benefica di nuova fondazione, la "Casa e Cieppo de' poveri di Francesco di Marco", sì che in perpetuo de' frutti d'esse si paschino e si nutrichino i poveri di Giesù Cristo. La fondazione, che il Datini volle in niuno modo sottoposta alla Chiesa o ecclesiastici uffici o prelati ecclesiastici o altra persona ecclesiastica, doveva essere gestita da quattro terrazzani, de' migliori e più onesti della terra di Prato, nominati dal Comune.

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Essa ebbe come sede lo stesso Palazzo Datini, dove il mercante aveva abitato, e al cui mantenimento era tenuta a provvedere.Accanto a questa istituzione, chiamata il "Ceppo nuovo", in quel periodo operava in Prato un altro ente assistenziale, detto il "Ceppo Vecchio", fondato già nel 1283.
Dopo il sacco del 1512, i due enti si trovarono gravemente indebitati e nel 1537 vennero chiusi.

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Ma il 13 giugno 1545, Cosimo I de' Medici li riaprì, riunificandoli in una istituzione nuova, chiamata, appunto "Casa Pia de' Ceppi". L'istituzione, tuttora esistente, ha svolto ininterrottamente attività di tipo assistenziale, intervenendo anche in maniera significativa, durante il corso dei secoli, nella realizzazione e mantenimento di opere d'arte, soprattutto nella Chiesa di San Francesco, che al Datini fu particolarmente cara.
Nei primi decenni del '900, il suo intervento tipico era quello di sostegno alle famiglie disagiate, attraverso la distribuzione di latte per i neonati e la cura dei bambini nella primissima infanzia.

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© Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica "F. Datini"