NOTE

1. In "Rivista Italiana di Ragioneria", XXXIII, 1940, p. 84.

2. Questo l'inizio della lezione, interamente scritta, letta dal Melis: "Dalla fiducia e dalla benevolenza del mio illustre Maestro ho l'onore di essere chiamato a collaborare nel campo degli studi storici di ragioneria che, per suo merito, stanno riprendendo il necessario sviluppo, dopo la stasi dannosa e deplorevole, che risale all'epoca nella quale Fabio Besta si ritirò dall'attività scientifica. Sotto l'impulso e la guida illuminata e sapiente del professor della Penna spero di attendere soddisfacentemente a tale compito, rendendomene degno. Questo corso di Storia della Ragioneria ha lo scopo di scegliere, ordinare cronologicamente (...)".

3. Sono conservati in cartelle cui il Melis stesso appose in seguito i titoli, relativamente ai diversi contenuti: "Lezioni universitarie", "Scritti e appunti di geografia", "Appunti di geografia antica" ecc. Si tratta di materiale afferente all'attività didattica da lui svolta nell'anno acc. 1939-40 e in quelli immediatamente successivi al suo ritorno dalla prigionia (1944-45 e seguenti). A questo secondo periodo appartiene la Raccolta di 220 esercizi risolti sulla integrazione elementare, conservata in manoscritto, e pubblicata nel 1950 (Zuffi editore, Bologna).

4. Prefazione alla Storia della Ragioneria. Contributo alla conoscenza e interpretazione delle fonti più significative della storia economica, Bologna 1950 (C. Zuffi editore), p. V.

5. V. il breve profilo redatto dal Melis in occasione della sua morte, nel febbraio 1948, La dolorosa scomparsa del prof. Gennaro Mondaini, in "Rivista Italiana di Ragioneria", XLI, 1948, p. 81.

6. G. MONDAINI, Moneta credito banche attraverso i tempi, Roma 19422 ("Studium Urbis"); la prima edizione era il corso di lezioni tenute in quello che allora si chiamava il R. Istituto superiore di Studi Economici e Commerciali dell'Università di Roma, e pubblicate in dispense nell'anno accademico 1919-20.

7. Da quel momento [cioè dagli anni milanesi del liceo], si può dire, si determinò in me quell'ansia dell'indagine storica che trascende la semplice soddisfazione di curiosità. Nel corso dei miei studi universitari alimentai ed estesi tale indagine a tutte le discipline della Facoltà e, tra esse, naturalmente alla ragioneria: e mentre mi nutrivo degli insegnamenti del mio Maestro, studiavo gli Autori contemporanei, spingendomi oltre l'opera fondamentale di Fabio Besta. Il professor della Penna, che conosceva, appunto, questa mia predilezione e mi sapeva intento anche a seri studi di storia economica, mi assegnò per la tesi di laurea un argomento storico; e il giorno stesso della discussione della tesi mi chiamò presso di sé, nominandomi suo assistente e dandomi l'incarico di approntare ed iniziare subito un corso di Storia della Ragioneria, che rese obbligatorio per gli studenti del I anno della Facoltà di Economia e commercio della università di Roma" (F. MELIS, Storia della Ragioneria, cit., p. V).

8. "(...) per colpa di quell'Amaduzzi il quale mi voltò le spalle alla proposta che gli feci di mettere a posto (lui, Ceccherelli e io) i nostri tre assistenti (cioè Lei, Cassandro e Riparbelli)".

9. Lettera di della Penna a Melis, Roma 12-XII-1959.

10. Il 9 febbraio 1945, iniziando il corso, Melis così esordiva: "Nell'anno acc. 1939-40 il prof. della Penna mi affidò questo corso di Storia della Ragioneria che per la prima volta veniva istituito presso questa Università e che svolsi, sotto la sua guida illuminata e sapiente, fino alI'inizio della guerra. Le tragiche vicende della guerra, una lunga prigionia, hanno interrotto i miei studi e la mia attività, ed è ora con grande gioia e commozione che riprendo il mio lavoro prediletto, succedendo al mio collega prof. Nino Ghelli cui è stato affidato altro incarico. Rivolgo il mio pensiero grato e riverente al prof. della Penna che mi ha onorato della sua stima e benevolenza anche negli anni della mia forzata assenza e che ora nuovamente mi sprona e mi incoraggia nella ripresa". La lezione di chiusura del corso, sulla ragioneria di Fabio Besta, fu tenuta l'11 giugno 1945.

11. F. MELIS, Storia della Ragioneria, cit., p. VI.

12. Ibidem: "All'incitamento del prof. della Penna, di altri insigni ragioneristi e degli storici, ai quali riferivo di tanto in tanto sull'andamento delle mie ricerche e studi, si aggiungeva quello - oltremodo efficace e gradito - degli allievi che, numerosissimi, assistevano alle lezioni, vivamente interessandosi alle scoperte archivistiche e alle primizie delle mie conclusioni, che, periodicamente comunicavo loro, spesso documentandole con fotografie manoscritti o libri stampati, raccolti ed ottenuti in prestito, nelle mie ... esplorazioni in Italia e all'estero".

13. Nell'ottobre 1949 chiese al Ministero della P.I. un assegno di studio per la permanenza di due mesi nei musei, archivi, biblioteche del Belgio (Bruxelles, Gand, Bruges e Anversa), dell'Inghilterra (Londra e Cambridge) e di Parigi, per ricostruire la vita di alcune imprese italiane colà operanti nei secc. XIII-XV (i Gallerani), e per studiare le iscrizioni sumeriche (del III millennio) su tabelle fittili e i papiri egiziani e greci.

14. Il fondamentale lavoro di G. PUGLIESE CARRATELLI, Le iscrizioni preelleniche di Hagía Triada in Creta e della Grecia peninsulare, in "Monumenti antichi", XL, fasc. 40, pp. 421-610, apparve nel 1945. Esso concludeva, come è ben noto, una tradizione italiana di studi in quel settore, avviata fin dagli inizi del secolo, e si affiancava alle opere famose di studiosi stranieri, in particolare di Arthur Evans. Il contributo del Melis venne apprezzato da EMMETT L. BENNETT JR., Fractional quantities in minoian bookkeeping, in "American Journal of Archaeology", LIV, 1950, pp. 204-222, e citato in una Bibliographie critique des recherches à l'écriture crétoise di L. DEROY (Paris, 1951).

15. F. MELIS, La ragioneria nella civiltà minoica. Dalle iscrizioni venute alla luce in Creta (secoli XIX-XIV a. Ch.), Roma 1948 (casa editrice della "Rivista Italiana di Ragioneria"), alle pp. 12, 18, 37, dove rispettivamente, si parla delle manifatture della ceramica di proprietà dei signori di Creta; si propone, per l'economia cretese dal minoico medio terzo (1750 a. Ch.) in poi, la denominazione di "economia di palazzo"; si individua, in una tavoletta, un suggestivo "conto del vino".

16. Copia di una lettera al direttore del "Giornale d'Italia", in data 6 aprile 1950.

17. Tra i manoscritti inediti conservati dalla vedova la cara Gabriella, cui va il mio affettuoso ringraziamento per avermi consentito di rovistare tra quelle carte, c'è una cartella dal titolo "Documentari".

18. F. MELIS, Documenti per la storia economica dei secoli XIII- XVI, con una nota di paleografia commerciale a cura di E. Cecchi, FIRENZE 1972 (Pubblicazioni dell'Ist. Internaz. di Storia Econom. "F. Datini", serie I, Documenti, Leo Olschki), p. 4 e n. 2. Nel 1956, in occasione della Mostra internazionale dell'Archivio Datini, Melis aveva pubblicato soltanto una Piccola guida della Mostra internazionale dell'Archivio Datini di Prato, Siena 1956, pp. 22, poiche il vero Catalogo doveva essere quello che divenne poi il I volume di Aspetti della vita economica medioevale (Studi nell'Archivio Datini di Prato), Siena 1962, pp. 729.

19. Guida alla Mostra internazionale di Storia della Banca, secoli XIII-XVI, nell'occasione del V centenario del Monte dei Paschi di Siena (Siena, Palazzo Salimbeni 17 sett.-10 dic. 1972) a c. di F. MELIS, Siena [s. d. ma 1973], pp. 231. Già nel 1950 egli aveva redatto, limitatamente all'archivio in questione, l'Inventario-Guida dell'Archivio Storico del Monte dei Paschi di Siena, in "Archivi storici delle Aziende di Credito", Roma 1956, II, pp. 161-257, tavv. 229-269.

20. Nell'ottobre 1957 si sarebbe dovuta tenere a Genova una "Mostra dei cimeli delle antiche repubbliche marinare e della Navigazione", cui Melis lavorò moltissimo, preparando il grande quadro di m. 4,10 X 2,17, riproducente un intero anno del movimento del porto di Pisa, giorno per giorno, con sei sagome di navi corrispondenti ad altrettante classi di tonnellaggio e colorite in funzione di circa venti nazionalità, nonché altre carte riproduccnti il corso dell'Arno e il retroterra pisano. La mostra non ebbe luogo per la defezione di Venezia.

21. All'allestimento della mostra intitolata "Vie d'acqua da Milano al mare. L'avvenire della navigazione interna padana", organizzata da Piero Bassetti e Piero Ugolini e tenutasi a Milano, in Palazzo reale dal 15 ottobre al 30 novembre 1963, il Melis dette un rilevante contributo, fornendo materiale documentario raro e prezioso, collaborando alla ideazione delle carte del Po e dei suoi affluenti, degli itinerari marittimi dei secoli XIV-XV, del traffico del cotone e delle spezie. Nel 1967 partecipò alla "Mostra di armi antiche (sec. XIV-XV)", tenutasi nel castello dei conti Guidi di Poppi (16 luglio-16 agosto), con una relazione su Momenti dell'economia del Casentino nei secoli XIV e XV, Firenze [s. d. ma 1967], pp. 22; nell'anno seguente lesse alla "Mostra-mercato nazionale dei vini tipici e pregiati" a Siena (15-23 giugno 1968) l'originalissimo saggio Come bere il vino nel sistema dei cibi.

22. V., tra le carte inedite, la cartella intitolata "Turismo".

23. Copia della lettera al Presidente del Consiglio, in data 4 aprile 1950. Ebbe, comunque, per questo suo lavoro, gli apprezzamenti dell'on. Tommaso Zerbi e del Touring Club Italiano. Nel marzo 1950 anzi, venne chiamato a far parte dell'istituendo Consiglio Nazionale di Iniziativa Turistica, che però non si costituì mai.

24. Le navigazioni mediterranee e le loro connessioni continentali (secoli XII-XVI) fu il tema dell'XI Congresso Internazionale di Storia marittima (Bari-t/n "Ausonia" 28 agosto-9 settembre 1969).

vai alle informazioni precedenti [indietro]
© Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica "F. Datini"